Di James Woody
Traduzione di Giacomo Tessaro
James Woody è pastore della Chiesa Protestante Unita di Francia a Montpellier e presidente di Évangile et Liberté, l’associazione del protestantesimo liberale
Tratto da Évangile et Liberté n° 310, giugno-luglio 2017
Dio insiste. Possiamo scervellarci per cercare di dimostrare che Dio esiste. Molti saranno rassicurati all’idea di avere in loro possesso la prova irrefutabile che Dio è del tutto conforme al concetto che se ne fanno loro e che possiede tutte le caratteristiche necessarie per troneggiare in cima al loro pantheon personale.
Quando dice che Dio insiste, come ci invitano a fare alcuni filosofi, tra i quali John Caputo, il teologo si avvicina al credente che dimostra la fede attraverso la sua vita. L’esperienza credente è la verifica di questa insistenza. Possiamo cercare di sfuggirvi, come ha fatto il personaggio biblico Giona; come il centurione romano ai piedi della croce, possiamo crocifiggere il testimone di Dio che insiste perché l’amore sia fondamentale oppure, come Saulo di Tarso, fare lapidare i suoi discepoli; possiamo passare il divino al setaccio del dubbio, come faceva Cartesio; eppure Egli insiste e insiste ancora.
Capita che si arrivi a dire di non avere più la fede: potrebbe significare che l’insistenza si è affievolita o è addirittura scomparsa. In questo caso viene messa in discussione soprattutto l’esistenza di Dio. Abbiamo smesso di credere che Dio sia ciò che ci eravamo immaginati fino a quel momento. Il fatto stesso che ci troviamo a disagio di fronte a tale situazione, ovvero che il Dio che un tempo possedevamo ora ci sfugga, indica che siamo davvero tampinati da Dio; Dio, l’autentico Dio, non quello dei nostri sogni, insiste. Non lo fa in maniera sconvolgente: non si trova né nel vento forte e impetuoso che schianta i monti, né nel terremoto, né nel fuoco. Dio insiste con delicatezza, in un mormorio di vento leggero (1 Re 19:11-12). È proprio questa delicatezza, rispettosa delle persone, che garantisce la nostra libertà. C’è un’esistenza che si impone. L’insistenza divina esprime la serietà dell’appello a divenire più umani, pur lasciando a ciascuno e ciascuna la libertà di dire sì o no.
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