Signore

Un “signore” mi ha sempre fatto venire in mente un essere autoritario se non violento e armato, o perlomeno paternalista, con il suo codazzo di servi e vassalli; un’immagine ben lontana da quella che ho di Gesù Cristo, che io vedo piuttosto – se accettiamo l’allegoria del pensiero evangelico trasfigurato nella persona di Cristo – come un amico, un fratello e un compagno. La parola di Cristo mi accompagna, mi protegge, mi nobilita. La persona di Cristo non si è mai proclamata re di nulla, semmai sono altri ad averlo fatto, per ironia, sulla croce! Era un povero diavolo che camminava di villaggio in villaggio accompagnato da una dozzina di barboni che nel momento di massimo splendore l’hanno issato su un asino! Il Cristo – simbolicamente vivo – condivide le mie gioie e le mie sofferenze, è compassione e aiuto spirituale, illumina il senso della mia vita. Non è, questa, la definizione di amico? “Gesù Cristo è mio amico”: come hanno potuto i nostri teologi mancare di approfittare di questo cambiamento della Chiesa per far evolvere la confessione di fede? Io sono stato istruito nella lettura storico-critica dei vangeli. Come si fa a non capire che la parola “Signore” è stata applicata a Cristo in un’epoca in cui non c’erano alternative? Era il solo modo di evocare una forma di autorità spirituale in un’epoca in cui non erano ancora sorte l’individualizzazione dell’Uomo e la sua capacità di prendersi delle responsabilità democratiche e spirituali. Infine, e soprattutto, la parola “Signore” era, in quell’epoca, altamente sovversiva, perché applicandola a Cristo si intendeva contestare, nel nome dell’Evangelo, la signoria dell’imperatore e dell’ideologia imperiale sulle persone e sulle coscienze. Era una autentica ribellione utilizzare la parola Signore per Gesù. A chi si rivolge ora il “Signore”? Contro quale altro signore si erge? Cosa c’è di autenticamente rivoluzionario in questo appellativo? Esso, al contrario, ci fa annegare in una cultura di marmo, come se le nostre Chiese non fossero altro che castelli di pietra dove ci riuniamo la domenica mattina e non la folla vivente di coloro che fanno riferimento a Gesù Cristo. A meno che non si conservi scientemente questo concetto per ben evidenziare il lato dogmatico e indiscutibile della dottrina del preteso Signore Gesù!

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