La lettura della Bibbia ci fa entrare nell’ordine del simbolo e del senso; non conviene vedere essenzialmente quello che il testo dice ma sopratutto quello che vuol dire, e in particolare dire a me. Il vangelo di Luca dichiara: « Perchè cercate tra i morti colui che è vivente? » (24,5). Il testo del sepolcro vuoto non è una notizia del passato ma una interpellanza del presente, una chiamata; è la nostra fede a vuotare il sepolcro dalla ogni realtà. Così il sepolcro vuoto non è più l’improbabile causa della nostra fede ma la sua conseguenza. Non credo alla risurrezione perchè il sepolcro è vuoto, ma affinchè lo sia. Il Vangelo ci mostra sempre Gesù in lotta contro tutte le potenze di morte; la sua stessa morte ne è l’espressione eccellente. Credere nel concreto, nel quotidiano, al Cristo risuscitato torna a dire SI alla lotta per la vita e No agli scacchi, alla tentazione della disperazione e della rassegnazione, al fatalismo, al trionfo della violenza che uccide, alla morte.
Credere nel sepolcro vuoto non è credenza illusioria ma fede creatrice.
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