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Combattere le indulgenze, oggi

 Di Jean-Pierre Rive*

 

Traduzione di Giacomo Tessaro

 

Il protestantesimo celebrerà nel 2017 il 500° anniversario delle “95 tesi” di Lutero contro le indulgenze

 

Fare di questo anniversario un avvenimento religioso sarebbe un nonsenso: vorrebbe dire tacere le formidabili conseguenze sociali, economiche e politiche della Riforma in una società che ignorava la distinzione attuale tra spazio pubblico e spazio privato (dove si annida la religione). In occasione delle celebrazioni dovremo del resto interrogarci sulla migrazione del sacro, che dal cielo (l’anima, l’inferno, il paradiso) si è trasferito sulla terra (il denaro, la crescita, l’austerità).

 

È pertinente fare memoria dell’epoca fondativa del protestantesimo, non tanto nei sobri rimproveri alla nostra sorella, la Chiesa cattolica romana, che ancora distribuisce indulgenze plenarie, sebbene con discrezione e parsimonia, quanto piuttosto nella rivisitazione della potenza sovversiva della protesta di Lutero in un mondo che assisteva alla propagazione e al dominio della corruzione e del denaro.

 

La nostra società si prefigge la crescita della produzione e del consumo come salvezza e speranza messianica e paradisiaca. Tale crescita porta con sé delle conseguenze violente a danno di interi popoli, che per sfuggirvi si precipitano verso le nostre coste vergognosamente inospitali, sempre che non siano annegati prima. Sento come un “déjà-vu”. Ieri i ricchi e i potenti si attribuivano il diritto di peccare, senza rischiare di vedere aggravarsi le loro pene celesti, a forza di moneta sonante. Oggi i potenti, per continuare a vivere nel godimento e nel comfort, costruiti sullo sfruttamento e il dominio sui più deboli, si arrogano, per esempio, il diritto di emettere gas serra mortali. L’unica differenza è che, all’epoca di Lutero, si trattava di evitare il giudizio di Dio e il fuoco dell’inferno al prezzo di disordini limitati nel tempo e nello spazio; oggi invece è in gioco la sorte del pianeta e dei suoi abitanti e per alcuni si tratta di liberarsi dai disordini senza limiti che già attirano sui più deboli il giudizio della Terra che protesta.

 

Sì, dovremo celebrare la protesta di Lutero contro le indulgenze, ma attenzione a non sbagliare avversario. L’Evangelo non è un affare privato destinato a rassicurare le anime inquiete ma una buona novella di verità, di pace, di giustizia e di fraternità da mettere all’opera fin da subito, senza indulgenza.

 

* Jean-Pierre Rive è pastore della Chiesa protestante unita e vicepresidente di “Cristiani in forum”. Ha insegnato management territoriale a Lione ed è stato segretario generale della Missione Popolare Evangelica di Francia.

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À propos Gilles

a été pasteur à Amsterdam et en Région parisienne. Il s’est toujours intéressé à la présence de l’Évangile aux marges de l’Église. Il anime depuis 17 ans le site Internet Protestants dans la ville.

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