Natale è una festa popolare

Popolare! Che orrore! Non è più il nostro Natale, quello dell’aristocrazia elitaria e purista che detta invano i giusti percorsi dell’ortodossia in materia di fede e di liturgia. Dal tacchino alle illuminazioni, passando per i regali e le pentole dell’Esercito della Salvezza, nulla sfugge alla condanna di questa accigliata oligarchia, fino alle folle gioiose smarrite attorno agli abeti “pagani”, estranei ai vangeli. Questi sacerdoti e pastori, sempre pronti a lamentarsi la domenica sui banchi vuoti della loro chiesa, si dolgono immediatamente di vederli occupati da degli sconosciuti vittime di superstizioni e riti popolari.

Certo che le Chiese ufficiali sono messe bene per poter guardare dall’alto in basso gli uomini e le donne trasportati dalla gioia, che esse vogliono colpevolizzare ad ogni costo quando fanno le loro compere per il pranzo della festa. Io non so se tali Chiese, che hanno difeso dottrine impietose e crudeli, bruciato “eretici” e fatto colare sangue, siano veramente autorizzate a detenere la verità di feste la cui bella e gioiosa libertà a loro sfugge. “La persona di Cristo non appartiene a nessuna teologia, a nessun clero e a nessuna Chiesa; appartiene all’umanità […]. Il Cristo autentico appartiene alla società.” (Wilfred Monod, Rouen 1901)

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