Risposta di Gilles Castelnau
traduzione Giacomo Tessaro
L’ecumenismo procede a ruota libera. L’amicizia tra cattolici e protestanti esiste già da più di cinquant’anni (dal Concilio Vaticano II) e non è più messo in discussione. Non esistono più drammi in occasione dei matrimoni e dei battesimi interreligiosi.
Non c’è più il grande entusiasmo ante Giovanni Paolo II, poiché questi, assieme a Benedetto XVI, ha gestito malamente le riflessioni cattoliche sui dogmi e sulla morale tradizionale e ha dato una battuta d’arresto alla collaborazione interreligiosa. Ma le relazioni rimangono globalmente soddisfacenti.
Invece la questione del risveglio spirituale va a due velocità: i conservatori cattolici (tipo Giovanni Paolo II) e protestanti (tipo gli evangelicali) non ricercano un “risveglio”, perché stanno bene così come sono. Mantengono solamente la loro identità.
I liberali cattolici (tipo monsignor Gaillot, Golias http://golias-news.fr/ , gli ex teologi della Liberazione) e protestanti (tipo Évangile et Liberté) lavorano effettivamente a un risveglio teologico e spirituale che ci faccia uscire dall’attuale andazzo.
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