Secondo una profezia Maya

Per quanto possiamo prevedere, la scomparsa del genere umano potrebbe precedere di molto quella del mondo, ovvero del nostro Pianeta o del nostro Universo. Accadrà quindi presto, oppure l’umanità ha ancora davanti a sé numerosi secoli o millenni? I primissimi cristiani si aspettavano di vedere il Giorno del Giudizio nell’arco della loro vita. Per la Bibbia, questo evento non è storicamente databile, perché la sua realtà è di tutt’altro ordine: trascendente. Noi consideriamo al contrario lontanissimo il momento in cui l’ultimo homo sapiens sarà scomparso dalla faccia della Terra. Ma per noi e per loro il problema è lo stesso: non comportiamoci come se tutto fosse perduto pensando che il nostro mondo non ne avrà per molto. Il semplice rispetto delle generazioni a venire raccomanda di fare di tutto per trasmettere loro delle condizioni di vita accettabili, tanto spiritualmente che materialmente.

La lezione da trarre da queste possibili scadenze resta tutto sommato la stessa che per i primi cristiani: essere dei “figli della Luce” (1 Tessalonicesi 5,5), retti, onesti, fedeli alla parola data, misericordiosi con discernimento, caritatevoli senza attendersi nulla, puntando sempre non sulla fine dell’esistenza, ma sulla perpetuazione della vita che Dio ci dà da vivere. Quando tanta gente, ovunque nel mondo, non vede più in là del proprio naso e non esita a darsi alla corruzione per meglio togliersi le castagne dal fuoco, questa ricetta per una vita fatta di rettitudine e misericordia ha veramente sapore di Evangelo.

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