Dal libro dei Proverbi : Trovare la propria strada

 Il libro dei Proverbi ci offre un manuale di strategia spirituale a geometria piuttosto sorprendente ! Si tratta di una sottile combinazione di libera impresa, creatività umana, paziente prospettiva e tranquilla sottomissione alla volontà divina, istanza ultima in materia di destino umano.

Quale che sia la finezza dei suoi calcoli, la profondità della sua saggezza, l’attenzione con cui l’uomo si applica a pianificare il suo avvenire, egli non padroneggia che molto parzialmente il mistero. Il discernimento del cammino da seguire diviene così una componente importante di ogni spiritualità.

Contrariamente alla concezione che appare nella Torà, secondo la quale Dio conduce il suo popolo per mezzo della nuvola (non senza l’aiuto di una guida autoctona), il libro dei Proverbi suppone che Dio non rivela di colpo all’uomo la via da seguire, ma gli lascia studiare la propria strada ed elaborare dei progetti. Alla visione soprannaturale i Proverbi di saggezza sostituiscono così l’andare a tentoni, per prove progressive.

È una perdita di performance spirituale? A dire il vero non è così, d’altronde le due piste non si escludono totalmente: anche nei Proverbi è Dio che in definitiva conduce ! Ma allora perché sottomettere l’uomo a questa ricerca esitante della propria strada? Perché, ben più che un dettato spirituale, i progetti che l’uomo intraprende di sua propria iniziativa, quali che siano gli esiti più o meno favorevoli, gli rivelano la sua autentica natura, le sue aspirazioni più profonde.

Attraverso questa ricerca l’uomo apprende a misurare le possibilità e i limiti del suo essere. Prendendo coscienza delle sue motivazioni, affina la differenza tra ambizione e vocazione. E questo lavoro di decantazione non si fa senza una parte di sofferenza, poiché l’uomo vi sperimenta il confine tra il lutto dell’impossibile e la perseveranza verso il reale. Questa sottile frontiera è il banco di prova della vita.

La strada scelta, in definitiva, è descritta come rivelatrice della purezza di cuore, ciò che incita l’uomo che cerca il suo orientamento a esporre i suoi pensieri intimi davanti a Dio, per quanto contraddittori possano essere, percependo il suo avvenire tanto come un dono da accogliere quanto come un terreno da conquistare.

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