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Il secolo dei Lumi e i protestanti

 Per i protestanti il secolo inizia con le persecuzioni che fanno seguito alla revoca dell’Editto di Nantes (1685); sono costretti alla conversione, all’esilio o alla clandestinità. I raduni chiamati Assemblee del Deserto vengono repressi come atti di ribellione. Una figura emblematica è Marie Durand, che trascorre 38 anni in prigione, fino al 1769, nella torre Constance ad Aigues-Mortes. Sotto il regno di Luigi XV 200 ugonotti furono condannati alle galere e solo nel 1775 gli ultimi “forzati per la fede” vennero liberati. Tuttavia nella seconda metà del XVIII secolo si instaura in Francia un regime di tolleranza nei confronti del protestantesimo: sotto l’influenza della filosofia illuminista comincia a imporsi la libertà di coscienza.

La morale e la politica si affrancano dalla religione. La fede deve essere unicamente questione di convinzione personale. Alle religioni rivelate molti filosofi oppongono la religione naturale e il deismo, di cui Voltaire si è fatto propagandista convinto. Svuotando ogni Rivelazione e ogni Incarnazione egli rende omaggio ad un Essere supremo, eterno Architetto dell’Universo, accessibile alla sola ragione naturale. Legato alle lotte illuministe, anche Rousseau critica le imposture clericali, i dispotismi teologici e la credulità superstiziosa, ma per denunciare la perdita dell’autentico spirito del cristianesimo.

L’opera dei Philosophes fu una lotta contro “gli abusi e i pregiudizi”. Erano persuasi che, in un mondo organizzato secondo la ragione, in cui il “progresso dei lumi” avrebbe dissipato gli errori e i pregiudizi, gli uomini sarebbero stati finalmente felici. Una delle formule preferite da Voltaire era: “Schiacciamo l’infame”, e con queste parole intendeva probabilmente l’intolleranza religiosa; tutta la sua vita lottò per la libertà di culto. La propaganda dei Philosophes in favore della tolleranza giovò ai protestanti francesi.

Nel 1787 l’Editto di Tolleranza restituì lo stato civile ai protestanti, e con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino dell’agosto 1789 ottennero la libertà di coscienza.

La fine del XVIII secolo segna una svolta liberale anche per la teologia protestante con la critica biblica, una evoluzione kantiana della concezione della verità, la laicizzazione della società e la riabilitazione dell’affettività (con Rousseau e Schleiermacher).

Vincent Schmid, pastore alla cattedrale di San Pietro a Ginevra, ci presenta, in occasione del trecentesimo anniversario della nascita, Rousseau “puro protestante liberale”.

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