Di André Gounelle
André Gounelle, pastore, professore onorario all’Istituto protestante di teologia di Montpellier, è autore di numerosi libri e collaboratore di Évangile et Liberté da 50 anni.
Traduzione di Giacomo Tessaro
Tratto dal blog della redazione di Évangile et Liberté, 23 settembre 2017
In questo mese di settembre si sono succeduti uragani e terremoti, i quali ci rammentano che non possiamo domare la natura. Se quest’ultima ci dona molto e rende possibile la vita, è anche vero che provoca terribili disastri, aggravati dalla nostra negligenza e incoscienza (edifici fragili in luoghi pericolosi, la miseria che rende i popoli vulnerabili e violenti, le pratiche irresponsabili che probabilmente rafforzano gli effetti del cambiamento climatico).
Negli ultimi mesi Donald Trump e Kim Jong-un si sono scambiati minacce terrificanti. Le loro farneticazioni e i loro eccessi, per il momento solo verbali, fanno temere il peggio. Meno grave, ma inquietante, il modo in cui in Francia governo e opposizione cercano di intimidirsi a vicenda, a rischio di complicare sempre più la situazione politica.
Nella Bibbia, invece, dominano le benedizioni; troviamo anche delle minacce, ma esse sono l’opposto delle promesse; non mancano le catastrofi (per esempio, il diluvio e l’esilio), ma servono per proclamare la loro incapacità a separarci dall’amore di Dio e che questo amore finirà per avere la meglio; vi si annuncia la giustizia che porrà fine alle guerre. Il contrasto tra attualità e messaggio biblico non ci invita certo a fuggire e dimenticare le realtà oscure; al contrario, ci invita ad essere, secondo le nostre capacità, messaggeri e artigiani di pacificazione, di riconciliazione e di felicità. Oggi come ieri i credenti sono chiamati ad essere portatori di speranza di fronte all’accumularsi delle minacce e dei disastri.
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