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La Riforma, i protestanti e la morale

Prosegue Olivier Abel: “Senza la critica luterana, l’etica protestante potrebbe tendere all’utopia, all’alternativa totale che dissolve il legame sociale. Senza l’affermazione calvinista l’etica protestante potrebbe tendere a un’ideologia conservatrice. Ecco perché bisogna tendere l’intero arco di questa etica, che non è e che è evangelica”.La Riforma si presenta come una desacralizzazione dei divieti.Calvino rifiuta l’argomento che afferma che, per non scandalizzare i fedeli, bisogna mantenerli sotto proibizioni e obblighi che li rendono come bambini. Bisogna prima di tutto desacralizzare le forme di vita imposte dalle religioni, mostrare che sono relative a determinate tradizioni e contesti. I Riformatori rompono gli interdetti alimentari, l’obbligo del celibato dei preti, la proibizione del prestito a interesse e del divorzio.

Nel XX secolo, nella stessa dinamica, i protestanti hanno accettato senza esitazioni la contraccezione, la pillola e il preservativo. Fondato nel 1960, il Movimento Francese per la Pianificazione Famigliare ha iniziato nel 1956 con la creazione da parte di alcuni protestanti, nella quasi-clandestinità, della “Maternità felice” nel nome di un’etica della responsabilità individuale. Nel 1971 la Federazione Protestante di Francia dichiarava che “in certi casi ci vuole maggiore coraggio e amore nel prendersi la responsabilità di un aborto che nel lasciare venire al mondo delle vite a rischio”. Poi, nel 1973, allargava questa dichiarazione valutando che, oltre ai casi di grave pericolo per la madre o il bambino, alcune situazioni di disagio sociale potevano essere prese in considerazione per giustificare una interruzione volontaria di gravidanza, ma che “l’aborto non deve divenire per la società un facile mezzo per sbarazzarsi dei problemi sociali che essa deve risolvere”.

Oggi in Francia è la questione del ”matrimonio per tutti” che agita la società e le Chiese. Facciamo notare che sei Paesi dell’Unione Europea riconoscono il matrimonio omosessuale: i Paesi Bassi (dal 2001), il Belgio (2003), la Spagna (2005), la Svezia (2009), il Portogallo (2010) e l Danimarca (2012).

Marianne Carbonnier-Burkard, storica del protestantesimo, ci mostra che i Riformatori sono stati davvero dei “campioni” del matrimonio per tutti! Questo è il testo della conferenza tenuta nel gennaio scorso alla Società per la Storia del Protestantesimo Francese.

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