Risposta di Gilles Castelnau
traduzione Giacomo Tessaro
Se lei legge bene il testo vedrà che non è un’acqua qualunque, bensì l’acqua destinata alle abluzioni rituali dei giudei.
E non era un vino qualunque ma il vino delle nozze.
L’evangelista Giovanni che riporta questa parabola dice chiaramente che si tratta di un “segno”. Chi dopo questo episodio vorrebbe ancora praticare i riti di purificazione, non lo può più fare: al posto dei riti avranno il buon vino delle nozze.
È un simbolo di tutto il ministero di Gesù, che ha apportato una riforma del giudaismo fatto di pignolerie, focalizzato su rituali di “purificazione” che non hanno più ragion d’essere.
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