Bisogna innanzitutto notare che sono i fedeli della divinità che rimangono feriti dalla bestemmia, poiché una divinità che non sopporta l’ingiuria sarebbe ben meschina. Questo nulla toglie alla condanna; ferire delle persone è comunque grave, addirittura più grave che ferire un dio (che si suppone capace di difendersi). Il rispetto per gli altri esige incontestabilmente di non insultare quello che gli altri rispettano e venerano. Questa è una regola elementare del saper vivere. Si può essere estranei a ogni devozione mariana senza che venga in mente di danneggiare un santuario mariano.
Sì certamente… Ma conosciamo anche i pericoli della troppa indulgenza prestata a certe credenze che sono ben poco rispettose della dignità umana. Quando sono le credenze e le pratiche religiose ad essere una bestemmia in quanto attribuiscono a Dio dei comandamenti che l’amore e il rispetto per gli altri condannano, allora bestemmiare i bestemmiatori non sarebbe un’opera positiva?
Per la sua dimensione ironica la bestemmia può essere una leva efficace, può invitare a pensare là dove il dogma e l’ignoranza paralizzano il pensiero. C’è qualcosa di liberatorio nella bestemmia, una salutare libertà di ridere. La bestemmia si esprime sovente attraverso il motto di spirito; non dubitiamo che testimoni in questo modo del soffio dello Spirito.
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