Il protestantesimo, che è il cristianesimo della libertà religiosa! Quando il riformatore Zwingli distribuiva salsicce durante la quaresima, era per provocazione, ma era anche una predicazione, la predicazione dell’Evangelo, quella di un Dio che ci ama così come siamo!
Al diavolo le contrizioni, le mortificazioni, i doveri imposti e i digiuni. Tutto questo non è che una forma larvata di egoismo: ci si assicura la propria piccola salvezza, ci si prepara un piccolo posto al sole, ci si rende gradevoli a Dio! Per Lutero, tutte queste buone opere non sono che peccati che si aggiungono al peccato, poiché, nella loro presunzione di bene, negano Cristo, il dono della salvezza! A forza di “fare i cattolici” il protestantesimo perde ogni sapore e ogni ragion d’essere. A quando le preghiere per i morti, le benedizioni del feretro, i matrimoni unicamente in chiesa, le confessioni al pastore, gli altari della comunione? Oggi potremmo dire che “facciamo quaresima” per riservarci un tempo a parte, propizio alla meditazione, al raccoglimento, prezioso per ritrovare il senso delle vere priorità. Si “fa quaresima” anche perché è bene consumare meno e pensare a chi ha meno. Tutto questo è molto giusto! Ma perché parlare di “quaresima”? Per tingere di religiosità una morale personale o un’arte di vivere in mancanza di legittimità? Forse. Zwingli aveva ragione: per entrare in quaresima, niente di meglio di una buona salsiccia!
Pour faire un don, suivez ce lien