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I giornalisti sono i nostri angeli!

Di Jean-Marie de Bourqueney
pastore della Chiesa Protestante Unita a Parigi-Batignolles. Partecipa alla redazione e alla direzione di Évangile et Liberté. Si interessa soprattutto di dialogo interreligioso e teologia del processo.

Traduzione di Giacomo Tessaro

Ah, che bello andare a prendere il caffè di prima mattina al bar all’angolo. Lì incrocio quelli che hanno terminato il turno di notte e chi sta per cominciare la propria giornata. Ma soprattutto ascolto il mondo, con le sue frasi saporite, anche se quasi sempre fatte di espressioni preconfezionate, prive di particolari pregi letterari… Ma comunque ascolto il mondo, o perlomeno parte di ciò che viene percepito dalla gente.

L’altro giorno erano le 7.40 del mattino, ed ero in anticipo per il mio appuntamento delle 8. Un caffè dolce, che mi fornisca energia per la giornata. Ci sono due persone accanto a me, le quali, come spesso accade, si lamentano di tutto e di più: del tempo, dei politici, dei limiti di velocità, del presidente… e dei giornalisti. Ecco quello che ho sentito: “I giornalisti sono degli schifosi: ci raccontano bugie…”, e l’altro ha risposto “Non sono certo degli angeli!”. Vi avevo avvertito, qui non si fa grande letteratura, né grande filosofia, però a dire il vero avrei avuto voglia di rispondere: “Certo che i giornalisti sono degli angeli, è proprio il loro mestiere!”.

Ah, gli angeli, quelli che si vedono dappertutto nell’arte barocca, quegli angioletti e quei puttini che evocano Dio o anche l’Amore, quando si trasformano in Cupido… Si può amarli o detestarli, ma ci danno un’idea piuttosto precisa di cos’è un angelo, che però ci distoglie dall’essenziale: “angelo”, che viene dal greco “angelos”, significa “messaggero”, “latore di notizie”. È la stessa radice della parola “Vangelo, Evangelo”, che in greco è “eu-angelion” e significa “buona notizia”.

Torniamo ai nostri giornalisti. È vero che non sempre, anzi direi di rado, portano buone notizie (tranne forse quando la Francia vince i Mondiali…), ma il loro compito è proprio quello di essere latori, portatori di notizie, di aiutarci a decifrare le informazioni e le tendenze del nostro mondo. Forse li si può definire gli evangelisti della nostra epoca. Questo avrei voluto rispondere ai quei signori lamentosi…

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À propos Gilles

a été pasteur à Amsterdam et en Région parisienne. Il s’est toujours intéressé à la présence de l’Évangile aux marges de l’Église. Il anime depuis 17 ans le site Internet Protestants dans la ville.

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