Di André Gounelle*
Traduzione di Giacomo Tessaro
Tratto dal Blog della redazione, 6 luglio 2015
Malgrado le spiegazioni dei giornalisti, non capisco gran che della crisi greca ed europea. Per me rimane un enigma, paragonabile a quello che la sfinge poneva a chi passava prima di divorarlo, e non possiedo la perspicacia di Edipo che lo ha saputo sciogliere. Non sarebbe più saggio lasciare questi problemi a degli esperti, a degli Edipo fuori dal comune?
È proprio quello che, in campo religioso, ha rifiutato di fare la Riforma. Il compito di teologi e pastori non consiste nel giudicare e nel decidere, ma nello spiegare e nel far sì che ciascuno e ciascuna sia in grado di fare delle scelte personali, informandosi e riflettendo. Per i fondatori della Terza Repubblica la democrazia presuppone dei cittadini in grado di dare buone risposte attraverso le elezioni e i referendum: da qui la necessità dell’istruzione pubblica generale, per fare di ogni cittadino e cittadina un Edipo.
Dopo aver eliminato la sfinge grazie alla sua chiaroveggenza, Edipo soccombe alla maledizione che pesa su di lui e diviene cieco. Per il pensiero greco antico esiste un destino tragico che domina, tortura e schiaccia la nostra vita, a cui non possiamo sfuggire. L’Evangelo annuncia, al contrario, che il destino è spezzato. Nulla può separarci dall’amore di Dio, il che non ci dispensa dal lavorare, riflettere, soffrire, penare per uscire dalla crisi: questo però permette alla speranza di avere la meglio sulla paura. La cattiva sorte causata dalla sfinge e subita da Edipo non avrà l’ultima parola.
* André Gounelle è pastore, professore onorario all’Istituto protestante di teologia di Montpellier, autore di numerosi libri e collaboratore di Évangile et Liberté da 50 anni.
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