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La fede, la speranza e l’amore

Può capitare che ci si trovi in una situazione nella quale non c’è speranza, eppure la speranza è qualcosa che siamo chiamati a conservare in ogni caso, e secondo Paolo è una realtà eterna, che rimane quando ogni cosa in questo mondo passa. Il morente che sa che sta per morire non ha più la speranza di vivere, eppure può essere illuminato da un’altra speranza.

La parola “speranza” (“Elpis” in greco) è utilizzata nell’antica traduzione greca dei Settanta per tradurre l’ebraico “Batah”, che significa “fiducia”. Questo ci permette di precisare il concetto biblico di speranza: sperare in Dio vuol dire porre la nostra fiducia in lui, vuol dire poggiare e appoggiarsi su di lui in modo da sentirsi sicuri.

Così il Salmo 25:2 dice: “Dio mio, in te confido; fa’ che io non sia deluso…” che alcune traduzioni rendono con “In te io spero”. Così il Salmo 40:4 ci dice: “Beato l’uomo che ripone nel SIGNORE la sua fiducia…”. Anche qui si può leggere “Beato l’uomo che pone nell’Eterno la sua speranza”.

Possiamo dunque dire: la speranza è la fiducia che scegliamo di porre in una persona o una realtà. La fede ovviamente partecipa a questo processo, poiché avere fede in Dio significa essere sicuri di lui, contare fermamente su di lui; ma nella speranza troviamo un processo più esistenziale, più interiore e meno intellettuale, che è la maniera in cui pensiamo che questa realtà nella quale crediamo è precisamente la realtà solida e autentica nella quale non è vano credere. La speranza è l’impegno personale che mettiamo nella nostra fede, che fa sì che essa diventi per la nostra vita una fonte di dinamismo ed entusiasmo. La fede ci fa vedere delle realtà spirituali, in maniera spesso fugace, perché la nostra fede non è mai totale; attraverso la fede noi giungiamo alle realtà eterne che possediamo come primizie di realtà più essenziali. La speranza è scegliere di costruire la propria vita su quelle realtà che noi percepiamo confusamente o che semplicemente intuiamo. Attraverso la speranza noi scegliamo di fare dell’invisibile il fondamento della nostra esistenza.

Avere fede nell’amore significa credere che l’amore è la cosa più importante. Porre la speranza nell’amore significa scegliere di costruire la vita sull’amore, credere che effettivamente noi siamo salvati attraverso l’amore e che questo amore rimane eterno, credere che l’amore che Dio nutre per noi è più forte di tutto il male che ci può raggiungere, credere che possiamo vivere d’amore e che l’amore ci può bastare.

Se nella fede vi è un processo personale di ricerca della verità, uno sforzo di conoscenza, di comprensione, di adesione, una salita verso Dio, la speranza è porre fiducia nell’oggetto della propria fede, tutto fondare su di essa in un abbandono fiducioso nell’amore e nella potenza di Dio. La speranza è un modo di preoccuparci meno di noi stessi, un modo di non preoccuparci dell’indomani, sapendo che l’indomani si preoccuperà di se stesso (Matteo 6:34), un modo di avere fiducia nella provvidenza divina.

La fede mi incita ad agire di fronte a tutto il male del mondo, la speranza mi fa credere che questa azione non è vana e che, qualsiasi cosa succeda, Dio non sarà sconfitto. Attraverso la speranza aggancio la mia vita a qualche cosa cui credo ma che non è realizzato qui sulla terra. La mia speranza è che Dio ci salvi e salvi il mondo, anche se il corso degli eventi qui sulla terra potrebbero darmi dei motivi per disperarne, ma è in speranza che noi siamo salvati. Ma la speranza che si vede non è più speranza: se lo vediamo, come possiamo sperarlo? (Romani 8:24)

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