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Dio, l’autorità, la coppia Il “sacramento” dell’autorità

Questo mistero è grandeNelle epistole ai Colossesi e agli Efesini (Efesini 5,21-6,9 e Colossesi 3,18-4,1) Paolo presentava la relazione tra marito e moglie in analogia con la relazione d’autorità che lega Cristo e la sua Chiesa. Non esitava a conferirle una dimensione esemplare: “Questo mistero è grande: dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa (Efesini 5,32). Un mistero, in latino, è un sacramento (la parola greca musterion è stata tradotta in latino con sacramentum). Significa affermare il valore dell’esempio ! Nel sacramento, qualche cosa viene detto, si attualizza, di ciò che Dio è o fa per noi. Un mistero è un rito che ripresenta un mito e ce ne rende parte integrante. È attraverso la mediazione del mistero che si perpetuano l’ordine o la dinamica originali di cui il mito racconta l’instaurazione.
Un mistero in ricomposizioneMa cosa bisogna perpetuare? In ogni tempo e sotto forme diverse, l’accoppiamento dell’uomo e della donna è stato interpretato come una attualizzazione delle nozze del cielo e della terra. Si pensava che la perpetuazione e la fecondità dell’ordine cosmico ne dipendessero. Ma in Paolo la scena dove si gioca il mistero non è la sessualità, ma la relazione di autorità.

L’autorità, nell’esercizio del comando e del potere, è stata per lungo tempo considerata come una manifestazione, in genere virile, della potenza della divinità. Da una parte, la divinità impone il suo dominio, dall’altra, l’umanità, per il suo maggior bene, viene invitata ad acconsentire alla sottomissione.

Sullo sfondo di queste concezioni arcaiche Paolo cerca manifestamente di riequilibrare la relazione di autorità nel senso di una maggiore reciprocità, particolarmente in materia di coniugalità.
Il mito dell’autoritàIl problema che abbiamo con l’autorità non risale né ai Lumi, né alla Rivoluzione francese. Quando, per salvare l’autorità, talvolta la si presenta come “ciò che fa crescere” ci si rende raramente conto che il problema risiede in questa definizione, peraltro rigorosamente evangelica.

Questo approccio pedagogico ed evolutivo significa, certo, che l’autorità partecipa del dinamismo creatore di Dio, ma esso suppone anche che il detentore dell’autorità consenta a farsi progressivamente da parte…o a cambiare posto.

È in questo senso che l’autorità è adatta ad attualizzare il solo mito di cui Paolo si rivendica l’apostolo: “ha sofferto sotto Ponzio Pilato, è stato crocifisso, è morto…il terzo giorno è risuscitato”.

La posta in gioco di questo mito risiede, attraverso la mediazione di Cristo e della Chiesa, nell’instaurazione di una relazione in seno alla quale l’umanità è chiamata a crescere e a emanciparsi. Il mito cristiano incarna il destino dell’autorità: Dio muore…o piuttosto ci attende là dove noi ancora non lo attendiamo.
In che posto ci troviamo con Dio? Ciò che si perpetua e si attualizza in seno al mistero dell’autorità non è un ordine tirannico, ma una dinamica emancipatrice i cui effetti portano a una redistribuzione progressiva dei ruoli. Tumultuosa o serena, la nostra esperienza dell’autorità condivisa all’interno della coppia è uno dei luoghi in cui possiamo meditare sulla nostra relazione con la divinità per concepirla in altro modo. Dio muore…o Dio cambia posto. Il posto in cui Dio ci attende potrebbe quindi essere la coppia rispettosa, lucida, esigente e amorevole, con chi la si vuole costruire, da cui ci si attende incoraggiamenti, di cui si è capaci di ascoltare le critiche e davanti alla quale si può, senza sentirsi umiliati, riconoscere e correggere i propri errori.  

Ciò che si perpetua e si attualizza in seno al mistero dell’autorità non è un ordine tirannico, ma una dinamica emancipatrice i cui effetti portano a una redistribuzione progressiva dei ruoli.

Tumultuosa o serena, la nostra esperienza dell’autorità condivisa all’interno della coppia è uno dei luoghi in cui possiamo meditare sulla nostra relazione con la divinità per concepirla in altro modo. Dio muore…o Dio cambia posto.

Il posto in cui Dio ci attende potrebbe quindi essere la coppia rispettosa, lucida, esigente e amorevole, con chi la si vuole costruire, da cui ci si attende incoraggiamenti, di cui si è capaci di ascoltare le critiche e davanti alla quale si può, senza sentirsi umiliati, riconoscere e correggere i propri errori.

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