Viene in seguito, dopo la domanda dell’impalato giornalista “dallo studio”, la risposta tanto attesa del corrispondente. E qui…aprite bene le orecchie…questo comincia sempre con “ascoltate ! La situazione sul luogo…”. Perché “ascoltate” ? Non avevo l’intenzione di andare in cucina a prendermi una birra durante questa “importante” informazione…Sono lì proprio per “ascoltare”, senza rispondere per forza all’ordine del corrispondente. Questo “ascoltate” divenuto abituale mi fa pensare a un altro “ascoltate”, ancestrale e fondatore: “Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio”, o ancora a quegli oracoli profetici che cominciano con “Così parla l’Eterno”. E mi dico, sprofondato nel divano, che guardo in faccia gli eroi e i profeti dei tempi moderni. Questo mi rallegra e mi inquieta. Mi rallegra perché i giornalisti sono, come i profeti biblici, “coloro che impediscono di girare in tondo”. Sono bastioni contro tutte le derive totalitarie, i guardiani della nostra libertà. Ma questo mi inquieta perché lo sanno…e non sempre hanno l’umiltà di Geremia davanti al compito assegnato.
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