PAROLE CHE DANNO FASTIDIO : «  Infallibilità »

 Nessun protestante può pensare che la Chiesa, istituzione umana, sia infallibile, tanto meno un uomo che la rappresenterebbe. Ma questo dogma risponde in realtà ad un altro, principalmente protestante, che lo precede, quello dell’infallibilità della Scrittura. Così, appena si osa, col fondamentalismo e il letteralismo biblico, parlare delle Scritture, quando in fondo si tratta di proclamare l’autorità di una Bibbia monolitica e indiscuttibile fin nella sua stessa lettera. In entrambi i casi si proietta sia nella Chiesa che nella Scrittura una entità astratta e assoluta, quella dell’infallibilità, scambiata per una rivelazione divina; va ignorata la loro dimensione umilmente umana, relativa e storica, che non sarebbe, è vero, al riparo di un approccio razionale, quindi di letture scientifiche e critiche.

Non vogliamo nessuna di queste due infallibilità, che appartengono di fatto a due sistemi di autorità molto simili, figli di uno stesso bisogno, quello di idoli intoccabili; non è vero che noi abbiamo bisogno di autorità incontestabili per scappare ai dubbi e alle esigenze delle scelte responsabili, alla libertà di coscienza e al libero esame? Così come il finito a sete dell’infinito, il mortale dell’immortale, il fallibile non ha egli sete dell’infallibile?

E’ forse proprio per ciò che questi dogmi hanno un lato commovente e profondamente umano. Trovano la loro sorgente nel desiderio affatto comprensibile di una perfezione terrestre che ci è dolorosamente, ma fortunatamente, negata quaggiù.

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