Espiazione

 La grandezza e la debolezza di una religione dipendono senza dubbio dall’umanità di coloro che la promuovono. È forse per questo che, tra le numerose pecche del cristianesimo, la colpevolizzazione conserva una certa importanza: come tenersi uniti senza colpevolizzare le pecorelle per poter rendere “obbligatorio” il passaggio dalla casella “chiesa”? Volete essere salvati? Guariti? Avere un buon posto in “paradiso” (un’altra bizzarra invenzione…)? Compensare la vostra dura realtà con una terra promessa in cui coleranno latte e miele? Allora venite a noi! Solo noi possiamo qualche cosa per voi! Noi, la Chiesa (con la C maiuscola), abbiamo il monopolio della felicità a venire e il “potere delle chiavi” (un imbroglio che deforma il testo biblico…). Ma per accedere alla voluttà futura, c’è un prezzo: espiate i vostri peccati. Dite e ridite tutte le vostre colpe, le vostre disobbedienze. Eravate peccatori (come ogni essere umano), eccovi quindi colpevoli, infinitamente colpevoli, dipendenti dal perdono accordato da Dio, evidentemente con l’intermediazione della Chiesa (sempre con la C maiuscola). E tanto peggio se la Bibbia dice e ridice in continuazione che la salvezza, come il perdono, è una “grazia” immeritata, vale a dire senza condizioni, e quindi senza espiazione. Abbiamo torturato e ucciso per “espiare i peccati”.

C’è grande differenza tra il pentimento e l’espiazione:

Il pentimento è senza dubbio un cammino necessario, ma che non condiziona il perdono; è una presa di coscienza della propria responsabilità e della propria colpevolezza. Dall’atto anodino alla colpa grave, il pentimento ci permette di trarre partito degli errori passati e di costruire un nuovo cammino.

L’espiazione è un annientamento, un marchio a fuoco che sequestra la nostra identità, lo scomparto giudiziario del nostro peccato; essa ci identifica con la nostra colpa. Non siamo più altro che colpa. Allora, invece di espiare in continuazione e vivere fissando lo specchietto retrovisore in cerca dei vostri errori, guardate avanti, spalancate la bocca e lasciate che il soffio di vita vi invada. Espirate invece di espiare.

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