Di Jean-Luc Duchêne
insegnante di fisica e ricercatore in pensione (università di Parigi-Sud Orsay). Dal 2004 al 2017 si è occupato della segreteria di redazione di Évangile et Liberté.
Traduzione di Giacomo Tessaro
Il bellissimo racconto della creazione in apertura della Genesi è un tentativo molto poetico di presentazione dell’origine del mondo. Non che i suoi autori fossero degli ingenui: non dobbiamo vedervi una descrizione fisica della nascita dell’universo (nel senso in cui la intendiamo oggi).
Nel XXI secolo, molto dopo Galilei, Newton, Einstein, non è più possibile accettare l’idea che Dio abbia “creato” il mondo in un dato momento e in un dato luogo, a partire dal nulla. In nessun luogo della Genesi, del resto, è descritta la creazione dal nulla: Dio separa, ordina, mette ordine nel caos preesistente (il “tohu-bohu”). La scienza moderna sembra non lasciare spazio alcuno a un Dio creatore. La grande maggioranza dei nostri contemporanei sa che dopo il Big Bang, 13,7 miliardi di anni fa, l’universo si è evoluto da solo, seguendo delle leggi che gli scienziati scoprono poco a poco. Anche se rimangono dei punti oscuri, la scienza spiega anche l’apparizione della vita sulla Terra, 3,5 miliardi di anni fa, e la sua evoluzione fino ai nostri giorni. Probabilmente è per questo motivo che molta gente abbandona le religioni tradizionali, che troppo spesso si aggrappano a tradizioni arcaiche e mummificate, divenute inintellegibili.
Quale può essere allora, al giorno d’oggi, un modo per concepire Dio e il ruolo che occupa nella creazione?
Piuttosto che immaginarlo come un essere onnipotente che fa scaturire dal nulla tutti gli oggetti che desidera, preferisco pensare che, nell’interiorità di ogni essere umano, egli cerchi di orientare in ogni istante l’evoluzione del mondo verso il suo “regno”. Attraverso la sensibilità, il gusto per la bellezza, la soddisfazione di fare il “bene”, egli spinge ciascuno e ciascuna di noi all’amore, alla bontà, alla condivisione, senza mai scoraggiarsi, nemmeno in caso di sconfitta. Dio, potenza di vita, agisce con le nostre mani come intermediarie, ci suggerisce e ci guida nella costruzione di quel futuro migliore che auspica per noi.
Attraverso noi, Dio continua a creare ad ogni is
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