Nezha Zhegari
nata a Rabat (Marocco), è dottoressa in biologia e ricercatrice nell’industria farmaceutica.
Legge regolarmente Évangile et Liberté ed è assidua ai culti dell’Oratoire du Louvre di Parigi
Traduzione di Giacomo Tessaro
I passi coranici sono tratti dalla versione di Hamza Roberto Piccardo
Il terrorismo non è una versione dell’islam, piuttosto è l’anti-islam. L’islam è un umanesimo e nell’islam la via umana è sacra: questo è un principio etico centrale. Il jihad non si identifica con il neologismo funesto del jihadismo: nel Corano esso rinvia alla legittima difesa della vita e della dignità, alla padronanza delle passioni, a un’etica esigente.
L’islam è pace ma non pacifismo; esorta sì al perdono ma non fa sua la raccomandazione evangelica di porgere l’altra guancia. L’islam autorizza la risposta decisa, anzi la raccomanda, in quanto è la condizione per una pace duratura! Tuttavia, se è giusto e razionale resistere all’aggressione, il ricorso all’autodifesa è limitato da ingiunzioni non negoziabili:
Non si deve aggredire: “Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono” (2:190).
La risposta deve essere proporzionale: “Aggredite coloro che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono” (2:194).
I non combattenti sono sacri: “Se rimangono neutrali, non vi combattono e vi offrono la pace, ebbene, Allah non vi concede nulla contro di loro” (4:90).
Il primato va alla pace: “Se inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah. Egli è Colui Che tutto ascolta e conosce” (8:61).
Questi versetti sono il fondamento dell’etica islamica della guerra, riassunta nel celebre decreto di Abu Bakr nel VII secolo: “Oh soldati, ho dieci raccomandazioni da farvi! Non deviate dalla retta via e non commettete tradimento. Non mutilate il bottino, non uccidete né donne, né bambini, né vecchi, non bruciate le case. In territorio nemico non tagliate gli alberi, non devastate i campi, non avvelenate le sorgenti […]”. L’islam delle origini è molto lontano dalla barbarie e dalla violenza cieca.
È davvero inevitabile che le tragedie attuali ci facciano dimenticare i quattordici secoli in cui la civiltà islamica ha costruito le polis della convivenza? Vi prego, non fate questo affronto ai musulmani, non pensate che la loro fede e i loro fondatori portino in sé i germi dell’odio e della barbarie.
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