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Le matite colorate

Di Bernard Reymond

 

Traduzione di Giacomo Tessaro

 

Babolette, come veniva chiamata, avrebbe tanto voluto prendere in giro lo zio Adalbert, farlo sorridere almeno una volta all’anno, scacciare la sua eterna tristezza. Il fatto è che lo zio Adalbert era triste, sempre triste, sempre lì a lamentarsi delle difficoltà dell’esistenza. Quando qualcuno cercava di distrarlo dai suoi bui pensieri, ecco che vi colpiva con qualche commento sgradevole. Quando Babolette si trovava nei suoi paraggi, lo zio si ingegnava a mostrarle delle immagini sempre scialbe, stagliate contro cieli di tempesta e di pioggia e con personaggi dall’aspetto desolato. Come fare, si diceva Babolette, come fare perché lo zio Adalbert sia un po’ più amabile e cominci finalmente a sorriderci? Era una disperazione.

 

Venne il giorno di Natale. Adalbert, come sua abitudine, rispose brontolando all’invito di Gertrude, la mamma di Babolette, a partecipare alla riunione di famiglia attorno all’albero. Dato che Gertrude insisteva, Adalbert accettò di unirsi a loro, precisando però che si sarebbe tenuto un po’ in disparte e che la sedicente “gioia di Natale” non lo avrebbe dissuaso dal pensare che tutto andava di male in peggio.

 

Accesero le luci dell’albero, intonarono un canto di Natale, i bambini recitarono la loro poesia prima del momento tanto atteso: l’apertura dei regali deposti ai piedi dell’albero. Quello di Babolette era una enorme scatola con tante matite colorate, tante sfumature di colori quante l’occhio non era capace di distinguere. Diligentemente disposte l’una accanto all’altra formavano come un arcobaleno, dal rosso profondo fino al blu profondo, passando per tutte le sfumature d’arancio, di giallo e di verde. C’era da perdersi nello scegliere la matita per colorare come si deve un disegno.

 

Babolette era estasiata e già si chiedeva come avrebbe potuto usare tutte quelle matite e tutti quei colori quando, passando lo sguardo sugli adulti e i bambini presenti attorno all’albero, vide lo zio Adalbert seduto un po’ in disparte, sempre sinistro e mugugnone. Allora le venne un’idea: ”Zio Adalbert” disse sorridendo “perché non ne approfittiamo per colorare una delle tue immagini tutte grigie e tristi?”.

 

Adalbert si sentì preso alla sprovvista, come se di colpo non fosse più capace di essere arcigno come sua abitudine. Si mise a borbottare qualche parola incomprensibile, come se non riuscisse a ripetere quello che aveva l’abitudine di dire, per accennare finalmente un sorriso come non gli si era visto fare da anni, e rispose:

 

“Be’ sì, perché no…”

 

“Allora, quale posso colorare?” chiese Babolette.

 

“Quello che vuoi”

 

“Quello con la pioggia e l’omino tutto triste? Così lo aiutiamo a festeggiare il Natale”

 

“Sì, va benissimo”

 

Mentre Babolette si metteva a colorare l’immagine di cui sopra, tutti i famigliari cominciarono a dirsi che non avevano mai vissuto un Natale come quello, con lo zio Adalbert che sorrideva sempre di più mano a mano che Babolette andava avanti a colorare. Era coinvolto nel gioco, tanto che non lo si era mai visto così. Il paesaggio dell’immagine acquistava delle sfumature luminose, quasi paradisiache, piene di colori squillanti, e il tetro personaggio in mezzo alla scena si trovò ad avere un’aria così amabile e comprensiva che lo si sarebbe detto Gesù in persona.

 

“È fantastico quello che sai fare con quelle matite” le disse Adalbert “fa venire voglia di vivere e di sorridere alla vita”

 

“Aspetta” replicò Babolette “adesso disegno un arcobaleno”

 

“Perché un arcobaleno?”

 

“Perché è Natale e l’arcobaleno deve legare il cielo e la terra, fare da ponte colorato tra Dio e noi”

 

Adalbert, da quel Natale, non è più stato la persona sgradevole e mugugnona che tutti conoscevano. Non mancò mai di spiegare alle persone che incontrava che abbiamo la fortuna di avere, tra Dio e noi, un arcobaleno che dà colore alla vita.

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À propos Gilles

a été pasteur à Amsterdam et en Région parisienne. Il s’est toujours intéressé à la présence de l’Évangile aux marges de l’Église. Il anime depuis 17 ans le site Internet Protestants dans la ville.

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