Di Gilles Castelnau
Traduzione di Giacomo Tessaro
Questo dogma è analogo a quello dell’”Immacolata concezione” promulgato da Pio IX l’otto dicembre 1854. Il dogma non concerne la nascita miracolosa di Gesù ma quella di Maria, che è stata “concepita immacolata”, cioè senza essere segnata dal “peccato originale”. I due dogmi vanno di pari passo con i numerosi titoli onorifici tradizionalmente attribuiti a Maria dalla pietà cattolica: “Regina del cielo, Rosa mistica, Stella del mattino, Regina degli angeli”…
La nostra spiritualità protestante segue un cammino molto diverso. Il centro della nostra fede, della nostra speranza e del nostro amore è la presenza e la grazia di Dio che trasfigura la nostra vita umana, ci dinamizza, ci placa, ci rinnova, ci “salva”. Una presenza divina che cresce in noi, secondo la Testimonianza Interiore dello Spirito Santo.
Non è così che vediamo Gesù avvicinarsi alle donne nelle loro situazioni quotidiane, spesso alle prese con problemi terribili, e farsi carico della loro situazione: pensiamo per esempio ai pasti con le prostitute o alla scena della donna adultera minacciata di lapidazione in Giovanni 8, che egli salva dicendo: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”.
Non è con una elevazione al cielo, al di fuori dei problemi di questo mondo, che possiamo comprendere l’azione di Dio in favore delle donne in preda ai problemi della contraccezione, dell’aborto, dell’AIDS, dei divorzi e dei secondi matrimoni, dell’oppressione del maschio, dell’allevare da sole i loro bambini con uno stipendio insufficiente. La presenza di Dio tonica, incoraggiante, fraterna e compassionevole non propone alle donne il modello di una “Rosa mistica” sempre vergine e già glorificata nella purezza celeste. La sua creatività cresce in loro per dare il coraggio di vivere e la forza interiore che ci fa stare tutti – e tutte – dritti sui nostri piedi.
Ecco ciò che Gesù Cristo ci ha fatto vedere e che gli evangelisti ci riportano. Non si tratta di contemplare una “Regina degli angeli” che ha appena ottenuto da un Dio onnipotente di regolare in maniera soprannaturale i nostri problemi:
“Santa Maria, madre di Dio,
prega per noi poveri peccatori
adesso e nell’ora della nostra morte”.
Salvati per grazia, noi non siamo dei “poveri peccatori” e non abbiamo bisogno di una “Stella del mattino” che intercede presso Dio, men che meno “nell’ora della nostra morte”, quando è qui e ora che Dio ci rende capaci di una vita piena e riuscita, degna dei suoi figli. Figli di Dio, è con gioia e fiducia che attingiamo in noi il coraggio di vivere e la forza soprannaturale che lo Spirito Santo fa crescere nella nostra anima.
Questo coraggio di vivere e questa forza soprannaturale cresceva, senza dubbio, nel cuore di Maria, la vera Maria, la madre di Gesù, mentre lo educava – con molto scrupolo, ne sono sicuro!
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