Florence Couprie
Traduzione Giacomo Tessaro
Ammirazione davanti all’asceta. Senza dubbio egli è veramente vicino a Dio, immerso nella
preghiera, distaccato da ogni bisogno, sopportando sete, fame, freddo, dolore. L’ascesi, allenamento
del corpo e dello spirito, non si congiunge con la mistica?… Poi, la ragione si riscuote: perché? Per
cosa? Approcciare il mistero di Dio tagliandosi fuori dal mondo, dal suo? Rifiutare al corpo, nostro
essere naturale, ogni sensazione di piacere: piaceri ottenuti con i nostri cinque sensi come quello del
gusto ( il piacere che si prova nel mangiare ) ; il benessere raggiunto durante l’atto sessuale – atto
d’amore tra due esseri; il piacere provato da alcune madri al momento di mettere al mondo il loro
bambino. Conoscete quei piccoli composti oppioidi secreti dal corpo stesso: le endorfine. Sono state
scoperte verso il 1975. Esse sono secrete naturalmente dal nostro corpo: accompagnano tutti gli
sforzi violenti o, al contrario, le attività di fondo; sono presenti nelle situazioni di stress, di ferite
gravi; il loro effetto euforizzante viene assimilato, da alcuni sportivi, all’estasi. In questo modo,
l’autotortura è tanto illusoria quanto la corsa sfrenata dietro al piacere ! Ambedue sono dirette solo
verso il sé e verso il controllo, attraverso il sé, della propria vita e persino – orgoglio supremo ! –
dell’incontro con Dio. Il nostro lavoro, datoci da Dio, di servitori inutili, non consiste forse molto
semplicemente nel distaccarci da ogni controllo , nell’incontrare l’altro in ciò che egli ci manifesta
dell’irriducibilità di Dio a ogni controllo da parte nostra, nel lasciarci afferrare da questo incontro
del prossimo? Una ascesi ci è indispensabile: esercitiamoci a intendere l’appello di Dio alla
responsabilità, all’amore del prossimo. Esercitiamoci a lasciarci trovare da Dio, non a cercarlo !
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